giovedì 28 dicembre 2017

La legge sul testamento biologico apre le porte all'eutanasia

La legge sul testamento biologico appena approvata apre la strada all'eutanasia. Ad affermarlo ai microfoni di Radio Kolbe, nella rubrica Ponte Radio è il dottor Luca Busson, presidente di Scienza e vita di Rovigo. E se molti hanno festeggiato per il risultato conseguito, per Busson quel giorno è stata una giornata piuttosto grigia: «Ritengo che il 14 dicembre 2017 sia una data sinistra da paragonare a quella del 22 maggio 1978 quando venne approvata la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza. Sono due tasselli della stessa logica,
cioè che l'essere umano può venire soppresso nelle due fasi più delicate della vita: l'inizio con l'aborto e la fine con il biotestamento. Con questa legge - aggiunge Busson - una persona può essere uccisa legalmente su sua richiesta ed il medico che lo assiste è obbligato ad attenersi alle sue disposizioni. Questa legge è il passaporto per l'eutanasia. Astrattamente per malattie inguaribili, concretamente per tutti. In Olanda l'eutanasia è legge dal 2002 per gli adulti e dal 2004 anche per i minori. All'inizio si trattava di pochi casi ora invece è diventata la norma: io posso fissare il giorno e le modalità del mio funerale». Nell'art. 1 della Legge sul testamento si dice che ogni persona ha il diritto di rifiutare qualsiasi accertamento diagnostico o sanitario praticato dal medico... «La legge è molto breve, sono soltanto otto articoli - dice Busson - ma sono molto pensanti che alterano il rapporto medico paziente e creano grandi problemi. Il medico secondo l'insegnamento ippocratico è sempre stato considerato la figura di garanzia ovvero colui che si dà da fare per curare. Ora non è più così perché la legge lo declassa e gli fa perdere quella funzione di garanzia. E' come se fosse stato dato un pugno in faccia alla figura del medico. In medicina, l'idratazione e la nutrizione sono due presidi vitali, sono qualcosa di ovvio, di dovuto a chiunque per poter vivere. La legge ha trasformato questi due presidi in atti terapeutici solo perché vengono prescritti dal medico. Ma sarebbe come se il sanitario prescrivesse che per vivere bisogna respirare. E' un artifizio per  per arrivare a dire che la legge sospende i presidi quando non sono più ritenuti necessari, quando le condizioni di patologia sono avanzate. Mentre secondo la tradizione Ippocratica devono essere applicati fino alla fine. Anche se bisogna sempre tenere conto del contesto in cui il sanitario opera, però stabilire attraverso la norma, che si possono sospendere equivale a dire lasciamo morire una persona di fame e di sete e questo non è ammissibile. Anche perché da cattolici dobbiamo ricordarci del nostro Salvatore che sulla croce disse "ho sete!" ed anche Madre Teresa si fece promotrice della difesa della fame e della sete e di amore di ogni persona ammalata.
Scienza e vita è una associazione nazionale fondata nel 2005 ed ha lo scopo di approfondire e diffondere i temi fondamentali dell'etica e della biopolitica, quindi i temi legati alla nascita, alla vita e alla morte. Il presidente nazionale attualmente  è Alberto Gambino che ha partecipato nello scorso ottobre se
Ascolta la puntata:

Nessun commento:

Posta un commento