domenica 30 novembre 2014

La testimonianza di Imelda sul Convegno Missionario Nazionale

Reduci dal IV convegno Missionario Nazionale, svoltosi nei giorni scorsi a Sacrofano, alle porte di Roma, don Silvio ed Imelda ne parlano ai nostri radioascoltatori nella puntata di Missione è... in onda questa settimana. Come ha ricordato don Silvio i precedenti convegni si sono tenuti a Verona nel 1990, poi nel 1998 a Bellaria, e nel 2004 a Montesilvano in provincia di Pescara. Il tema di questa“Alzati a va a Ninive la grande città dove il Vangelo si fa incontro!”. Con don Silvio ed Imelda, Missionaria della Redenzione, ha partecipato al convegno anche Pierina responsabile della Famiglia delle Missionarie della Redenzione. «Il tema tratto dal capitolo terzo del libro di Giona, si è incentrato sui verbi: uscire, incontrare, donarsi e ripartire. Ninive rappresenta la città dove nessuno avrebbe voluto andare e possiamo paragonarlo oggi alle nostre periferie. Queste suono i luoghi dove oggi nessuno vuole andare e dove però Dio ci invita ad andare. Giona è l'uomo di oggi che si pone la domanda: cosa propone la parola di Dio ad un mondo globalizzato? Tanti popoli vivono nella povertà, senza un lavoro o con un lavoro irregolare. L'invito allora è ad uscire e ad incontrare l'altro.

mercoledì 26 novembre 2014

Filippo, il cammino di Santiago in coppia



Prosegue il cammino sul cammino di Santiago, della rubrica Polesine Coast to Coas. Dopo il racconto di Maria, questa volta a raccontare la propria esperienza è Filippo Mirandola, che con la giovane moglie Silvia Rondina ha affrontato il cammino. Intervistato da Alberto, Thomas e Chiara Filippo ha raccontato la sua esperienza: «C’è chi fa completamente il cammino di Santiago e chi invece ne fa solo una parte – ha raccontato Filippo – è una occasione per uscire dal proprio mondo, per entrarne in uno particolare, è l’abbandonare la quotidianità per scoprire una realtà fatta di cose essenziali e di persone diverse. Ti accorgi che nel cammino non sei mai solo. Il tempo è molto perché sono dalle sei alle otto ore in cui è importante risparmiare il fiato e si ha più tempo per pensare agli altri. Mia moglie fra l’altro era già incinta di pochi mesi e ho avuto modo di pensare soprattutto a lei».  
«Ho deciso di fare il cammino dopo avere ascoltato la testimonianza di due amici, Don Piero e Sergio Zancanella che lo avevano percorso alcuni anni fa. Ed è sempre stato un mio desiderio, poi parlandone con la mia moglie, abbiamo deciso che si poteva fare. Inoltre l’anno scorso mi regalarono un libro per Natale e quest’anno gli amici mi hanno regalato per la laurea la borsa del pellegrino e abbigliamento vario, sono tutte cose che ci hanno indotto a partire».
«Gli obiettivi per cui si parte per Santiago sono diversi per ogni persona, vivendo il cammino come coppia, fianco a fianco con lo zaino sulle spalle per tanti chilometri al giorno ci siamo accorti che la routine  ammazza tante piccole attenzioni, ci ha fatto aprire una visione di coppia, un sentire totalmente nuovo». Filippo ha proposto agli ascoltatori il brano “Betlemme” di The Sun, una canzone che esprime bene il concetto di pace e di semplicità le stesse sensazioni che il cammino ti fa vivere. 

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martedì 25 novembre 2014

Pepenadores, un libro sui cacciatori di rifiuti del Messico



Andrea Nalio e Milena Furini che fra l’altro sono collaboratori della nostra radio, hanno dato alla stampa il loro libro “Pepenadores, assieme ai cacciatori di rifiuti”. Un libro frutto della loro esperienza in Messico, nella grande discarica di Oaxaca, accanto agli operatori dell’Associazione Sikanda. Avevamo già avuto modo di parlare di questo libro nella nostra radio, prima che fosse realizzato, quando era ancora nel reparto produzione e nel comparto desideri da realizzare per Andrea e Milena che hanno portato a termine questo lavoro attraverso il “crowdfunding” che in inglese significa finanziamento collettivo. Questa volta però la presentazione si è arricchita della presenza dei due responsabili e fondatori della fondazione Sikanda, vale a dire Josè Carlos Leon Vargas ed Aurelia Annino. 
Carlos è di origine messicana ed invece Aurelia è originaria di Spoleto, si sono conosciuti durante un master di Cooperazione e Sviluppo a Pavia ed hanno poi deciso di andare in Messico per creare una associazione che aiutasse le famiglie emarginate e discriminate. 
Questo dopo avere maturato una esperienza lavorando in diversi paesi con famiglie riciclatori informali. La discarica si trova nel sud del Messico ai confini con il Guatemala, proprio nella città dove è nato Josè Carlos. Il problema della spazzatura è un problema mondiale in alcuni paesi come il Messico non c’è l’abitudine a separare i rifiuti e questo rappresenta una opportunità per le persone che in modo informale riciclano». E queste persone sono i Pepenadores che nella discarica raccattano materiali riciclabili come il vetro, la plastica, il tetrapak, il cartone, lo separano e lo rivendono a degli intermediari  che lo portano nelle grandi imprese che poi lo rimettono nel mercato riciclandolo. I Pepenadores sono l’ultimo anello della catena, persone che guadagnano l’equivalente di due Euro al giorno, lavorando per dieci ore, dal lunedì alla domenica. Sono persone che vivono lì da tre generazioni, si tramandano questo lavoro di padre in figlio, hanno però voglia di  uscire da questa situazione e vogliono riappropriarsi di quella dignità che un po’ lo Stato gli ha tolto non riconoscendoli come riciclatori, quindi l’Associazione li sta sostenendo anche in questa loro lotta sociale. Il libro è arricchito dalla prefazione di don Luigi Ciotti in quanto l’associazione Sikanda collabora con il Gruppo Abele, di cui don Luigi è stato fondatore.  Il ricavato dalle vendite del libro sarà destinato proprio al sostegno dell' attività dell' associazione Sikanda.

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lunedì 24 novembre 2014

Luca Boaretto presenta il ciclo di incontri sull'astronomia


Con Luca Boaretto, responsabile dell'Osservatorio Astronomico di Sant'Apollinare, presentiamo questa settimana a Ponte Radio, il ciclo di Conferenze sull'astronomia, intitolato "Spaziando", che inizierà martedì 2 dicembre alle ore 21.00 presso l'auditorium del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo.
Le conferenze sono promosse dal Gruppo Astrofili Polesano, nato nel 1982, grazie alla volontà di Enzo Bellettato e della moglie.
Di questo gruppo faceva parte anche Roberto Ragazzoni che allora era un ragazzo e che oggi è un esperto di astronomia, e come ha spiegato Luca è cresciuto proprio all'interno del gruppo astrofili.  Il primo incontro in programma si intitola: "Le comete, ultime notizie dalla missione spaziale Rosetta", sarà tenuto da Ivano Albertini del Centro di Ateneo di Studi ed attività spaziali "G. Colombo" di Padova. Il secondo incontro è invece in programma il 9 dicembre sempre alle 21 ed avrà come titolo: "Le supernovae ed il destino dell'Universo", sarà tenuto da Enrico Cappellaro dell'Inaf -Osservatorio Astronomico di Padova. Tutto il programma degli incontri che sono ad ingresso gratuito è disponibile sul sito www.astrofilipolesani.net.
Come ha ricordato Luca, l'osservatorio astronomico di Sant'Apollinare è aperto al pubblico ogni venerdì sera e viene messo a disposizione il grande telescopio, dalle 21 all'una circa, e guidati dagli esperti i visitatori possono osservare la luna,  le stelle ed i milioni di galassie che formano l'universo. L'ingresso è libero ma è gradita un'offerta per sostenere le attività del gruppo. Luca nel corso della trasmissione ha ricordato anche Giorgio Cosco, presidente del Gruppo Astrofili che è purtroppo venuto a mancare nello scorso mese di luglio. Il gruppo gestisce anche il planetario di Roverdicrè. All'interno del quale trova posto una cupola di circa 6 metri di diametro, tramite cui è possibile visualizzare più di mille stelle, i cinque pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno), la Luna con le sue fasi e naturalmente il sole.L'osservatorio è visitabile su appuntamento.

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Qui sotto il programma degli incontri:

mercoledì 19 novembre 2014

Musica e preghiera sul cammino di Santiago



Decidere di partire per un lungo viaggio, da sola, per mettersi alla prova, per misurarsi con la fatica, per imporsi una meta da raggiungere.
E’ quello che ha fatto Maria Figato, una giovane rodigina, studentessa universitaria, che quest’estate, proprio nel giorno del suo compleanno ha deciso di intraprendere il cammino di Santiago.
Sono stati quaranta giorni intensi, quaranta giorni di “vita vera” come lei stessa afferma. Come lei stessa ha deciso di raccontare, con grande spontaneità nella nostra rubrica Polesine Coast to Coast, in onda questa settimana.
Incalzata dalle domande dei giovani conduttori, Thomas, Alberto, Chiara S. e Chiara R.
«Già lo scorso anno - ha raccontato Maria - avevo percorso un tratto di strada in compagnia di una amica, ma quest’anno ho deciso di rivivere in maniera più intensa, partendo da sola, per esigenza, per vedere se fossi riuscita a cavarmela in una determinata situazione.
Sono partita il 26 agosto scorso, nel giorno del mio compleanno, ho preso il treno alle sei di mattina e sono andata a Milano, poi da lì sono partita con l’aereo per Lourdes. Ero andata nella città francese con il desiderio di immergermi nelle vasche, di vivere una esperienza intensa, invece una volta arrivata lì ho incontrato persone altri pellegrini». Il cammino di Santiago non è solo la fase finale, gli ultimi cento chilometri, ma ci sono molti cammini. Infatti il logo è una conchiglia con i rami che convergono in un unico punto. Rami rappresentano infatti i vari cammini che portano a Santiago. C’è il cammino portoghese, quello che parte da Gerusalemme e quello francese che io ho deciso di percorrere. A farle compagnia in questo viaggio varie canzoni, tra cui quella che ha proposto ai nostri ascoltatori intitolata appunto “Il viaggio”, un brano dei Sonohra con i Modena City Ramblers.
E poi il Santo Rosario: «Ho iniziato a sgranare questa corona che avevo portato con me - dice Maria - io non conoscevo i misteri, ma per me aveva una funzione mantrica. Mi dava un effetto di sollievo lungo il cammino, mi purificava la vista, nel senso che mi aiutava a vedere le cose con occhi nuovi».

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lunedì 17 novembre 2014

L'amore per gli amici a quattro zampe



L’abbandono e il maltrattamento degli animali sono fenomeni ancora presenti, ma è cresciuta la sensibilità dei cittadini e l’attenzione verso i randagi. 
Ne parliamo nella seconda puntata novembrina di Radio Volontariato con la Lega del Cane di Rovigo, che ci regala una buona notizia: quest’anno quasi il 100% dei cani arrivati al loro “rifugio” per randagi è stato dato in adozione a una nuova famiglia. Ai nostri microfoni Isabella, presidente dell’associazione, e Luca, volontario di lunga data. 
La sezione rodigina della Lega nazionale per la difesa del cane gestisce il canile intercomunale di Fenil del Turco, che accoglie decine di randagi o animali abbandonati provenienti da 46 comuni polesani, in attesa di essere adottati da una nuova famiglia. 
I volontari non si occupano solo della gestione dei cani, ma anche dell’organizzazione di eventi, della promozione attraverso il sito web www.legadelcanerovigo.com e la pagina Facebook, il coordinamento del gruppo. Ognuno partecipa in base alle proprie attitudini. “Sono entrato in contatto con la Lega del Cane perché cercavo un cane – racconta Luca -. Mi ha consigliato di rivolgermi a loro il mio veterinario. Nel 2010 sono tornato per fare un’adozione a distanza al posto della solita bomboniera. Mi sono innamorato prima di Bariano, il cane che ho adottato a distanza, poi della struttura”. 
Isabella, che da alcuni anni guida l’associazione, ci racconta la crescita inarrestabile del gruppo iniziale: “Nel 2007, quando sono arrivata, l’associazione aveva 29 soci. Oggi sono oltre 200”. Oggi la Lega del Cane è tra le associazioni più organizzate e strutturate in provincia di Rovigo e la sua struttura è tra le migliori in Italia. Felice anche il dato sulle adozioni: “Quest’anno quasi tutti i cani arrivati sono andati in adozione”. Nel frattempo, è cambiato anche il fenomeno randagismo, non più legato ai semplici abbandoni, ma a nuovi fenomeni come i “raccoglitori seriali”. 
Sono persone, spiega Isabella, che spesso vivono in condizioni di disagio sociale e tengono decine di cani in casa, in pessime condizioni. E’ un volontariato, racconta Luca, dalle emozioni forti. Conferma Isabella: “Il momento più bello? E’quando vedo gli animali andare via”. La puntata è condotta come sempre da Francesco Casoni e Giulia Martello del Csv di Rovigo.
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martedì 11 novembre 2014

La vittoria del Rovigo a Calvisano


Vittoria del Rovigo che espugna all'ultimo secondo il campo di Calvisano, proprio là dove cinque mesi fa aveva perso la finale scudetto. A parlare di questa prestazione, ospite di Andrea Nalio a Linea di meta è questa settimana Paolo Romagnolo, giornalista del Gazzettino di Rovigo.
«E' una vittoria che vale doppio - ha detto Paolo - un po' per i punti conquistati in classifica, quattro punti che permettono di riavvicinarsi allo stesso Calvisano e al Viadana che adesso è capo classifica e che cancella i fantasmi della sconfitta a Calvisano dello scorso 31 maggio il cui campo non veniva espugnato da tempo e che ci fa capire che a giocarsela molto probabilmente saranno anche quest'anno Rovigo e Calvisano a meno che non ci sia qualche sorpresa come appunto il Viadana. E poi perchè è stata una vittoria convincente. E' stato il copione inverso rispetto alla finale scudetto. Questa volta è partito in testa il Calvisano ed il Rovigo ha saputo crederci recuperare. Dal punto di vista tecnico si sono viste molte cose positive, è stata azzerata la superiorità in mischia chiusa, un po' per gli innesti nella rosa dei bersaglieri e un po' perchè loro hanno perso qualche giocatore importante». Nella seconda parte della puntata invece si parla della vittoria della nazionale italiana contro Isole Samoa.

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Vivere come lupi o come pecore?


Salvatore Giorgio e Nazzareno, riprendono le loro riflessioni prendendo spunto dal libro "Cercatori di bellezza" di Alberto Degan. 
In questa puntata l'autore riflette sulla pagina del Vangelo di Giovanni che parla di pastori e mercenari e di lupi e pecore. "Un altro modello di uomo che la cultura dominante ci propone è il lupo, colui che è disposto a usare qualsiasi tipo di violenza e schiacciare gli altri pur di arrivare alla preda agognata. L'uomo di successo disposto a tutto pur di raggiungere obiettivi egoistici. Domandiamoci: oggi la società valorizza di più i lupi o le pecore? E qual è l'ideale della maggioranza dei giovani? La pecora o il lupo? La pecora non è molto di moda oggi. Il suo nome è usato anche in linguaggio offensivo, il pecorone è una persona senza carattere che si fa guidare dagli altri. Ma non è in questo senso che ne parla Gesù, quando ci invia come pecore in mezzo ai lupi.
In realtà oggi è più difficile essere pecora che essere lupo, se tu segui l'ideologia dell'uomo di successo, disposto a sbranare il prossimo pur di raggiungere il suo obiettivo, nessuno troverà niente da ridire perchè nella nsotra società è considerato normale comportarsi così. Mentre assumere un atteggiamento di mitezza e di giustizia sembra molto strano, quasi ridicolo. Oggi tutti vogliono essere vincitori e con la forza necessaria per battere gli altri". Essere pecora vuol dire andare mettere in discussione il modello culturale che da tutti è ritenuto normale.

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Il rap made in Polesine di Luca Cirigliano


Il rap taragato polesine è al centro della puntata numero 46 di Polesine Coast to Coast. E' ospite in studio infatti Luca Cirigliano giovane artista emergente in questo ambito musicale che propone due brano che saranno inserito nel “mixtape” di prossima uscita. Luca, nell'occasione ha spiegato la differenza tra cd e mixtape. Ad intervistarlo Thomas, Chiara Roddi ed Alberto. In regia invece Enrico e Davide. E' un progetto che ha iniziato ad ottobre dell'anno scorso ma che per un periodo ha dovuto interrompere. «Ha iniziato con Prhome e con True Life – racconta Luca – è stata una bellissima esperienza poi le strade si si sono divise. Ho continuato con il mio gruppo che si chiama Little Mexico e adesso ho voluto fare un progetto mio personale. All'interno ci sarà un po' di tutto, con pezzi anche corti ma ci saranno circa 14 – 15 tracce». Luca ha iniziato ad appassionarsi all'hip hop in giovanissima età: «Ho iniziato a 13 anni a scrivere dopo avere ascoltato un pezzo degli Snoop Dogg e mi sono appassionato. Scrivevo dei pezzi osceni, però è servito per fare gavetta». Tra i pezzi proposti “Dietro le quinte” che parla di una problematica che si è trovato ad affrontare, quella degli attacchi di panico e di cui parla con molta tranquillità anche durante la puntata. Spezio anche alla cucina con Chiara ha proposto una ricetta tipica polesana. Ed infine non manca il commento al tweet di Papa Francesco, quello scelto questa settimana è: “Chiedo a tutte le persone di buona volontà di contribuire a creare una cultura dell'incontro, della solidarietà e della pace”, espresso in occasione del 25° anniversario della caduta del muro di Berlino.
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Le scuole famiglia agricola in Brasile

La prossima settimana a Missione è... don Silvio e don Gabriele tornano a parlare della Missione diocesana in Brasile, in particolare ripercorrono le tappe della Scuola Famiglia Agricola, fondata proprio dai missionari della Diocesi di Adria – Rovigo, durante la loro esperienza quarantennale in terra sud americana. «E' una storia molto bella – dice don Gabriele – e io non ho paura di dire che è stata l'opera sociale più importante che abbiamo costruito ed accompagnato e lasciato ora ai sacerdoti e laici nella diocesi sorella di Caetitè. Le scuole famiglia agricola che sono sparse soprattutto nel nord e nel sud del Brasile, sono oltre 100 sono nate circa 50 anni fa per volere dei Padri Gesuiti, quando questi si offersero di difendere gli Indios dall'oppressione dei Conquistadores ed hanno costruito delle città modello, di difesa, per aiutare gli Indios a difendersi contro i sopprusi di tutti i tipi. Circa 50 – 60 anni fa i Gesuiti hanno creato le scuole famiglia agricola, tenendo presente i modelli che erano nati negli anni '40 in Francia. Si chiama Agricola perché è basata sull'agricoltura ed è costruita e diretta in regime di famiglia e scuola perchè pretende di insegnare. Gli alunni non solo vanno a scuola alla mattina per imparare il portoghese, la storia, la matematica la geografia ma il pomeriggio lavorano nei campi attorno alla scuola per trarne nutrimento ed inoltre viene data loro la possibilità di fare esperienza sociale. A Caculè la scuola famiglia è nata dal desiderio di Don Tiziano Crepaldi che aveva una grande passione ed un substrato agricolo visto che i suoi genitori erano agricoltori, per cui arrivato a Caculé nell'agosto del 1982, con don Tiziano e con Padre Aldo Lucchetta di Vittorio Veneto inizammo a fondare le scuole famiglie e ne sorsero circa quaranta tra gli anni '80 e '90 nella diocesi di Caetité. Oggi si sono ridotte perchè la scuola famiglia ha bisogno dell'aiuto economico delle parrocchie e non tutte in Brasile oggi hanno la possibilità di sostenerle».

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giovedì 6 novembre 2014

Max e Christian ripercorrono la storia radio



Inventata da Guglielmo Marconi nel 1896, la radio continua a tenerci compagnia e proprio quest'anno si celebrano i 90 anni della Rai. Anche Massimiliano Destro e Christian Rosa hanno voluto ricordare questo compleanno ripercorrendo la storia della radio nella rubrica settimanale "Ponte Radio". «Il 6 ottobre del 1924, l'antesignana della Rai, ovvero l'Unione Radiofonica Italiana (Uir), mandava in onda il primo programma - ha detto Massimiliano - in quegli anni la radio assunse un ruolo importante di propaganda del regime fascista, infatti alla radio venne annunciata anche la guerra di Etiopia nel 1935. Gli altoparlanti, in quegli anni, venivano messi nelle piazza per trasmettere i discorsi del Duce che investì molto in questo strumento di comunicazione. Anche Papa Giovanni XXIII molti anni dopo, precisamente nel 1962, utilizzò la radio per mandare messaggi al popolo dei fedeli celebre il suo messaggi per invitare i popoli alla pace e per scongiurare l'avvio di una terza guerra mondiale, tra la Russia e gli Stati Uniti». «Un'altra tappa importante nella storia della radio - ha ricordato Christian - fu tra gli anni '70 ed i primi anni '80, quando fiorirono le radio private, tra cui Radio Popolare a Milano, Radio Kiss Kiss a Napoli, Radio Bologna, una stagione ricordata anche da Luciano Ligabue nel film “Radiofreccia”. Rappresentò una rivoluzione culturale perchè permise di conoscere canzone che erano state censurate dall'emittente radiofonica di Stato, come per esempio Dio è morto dei Nomadi, ed anche canzoni straniere. Un'altra radio libera importante è stata Radio Aut in Sicilia, fondata da Pepino Impastato, e che ebbe un ruolo di denuncia nei confronti della Mafia, una vicenda raccontata nel film “I cento passi”».
Max e Christian hanno ricordato anche tantissimi personaggi famosi che hanno iniziato la loro carriera con la radio per esempio cantanti come Ligabue, Jovanotti e Vasco Rossi o conduttori televisivi come Corrado e Jerry Scotti.

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martedì 4 novembre 2014

Antonioli presenta a Ritratto d'autore il suo libro su Germani


Ospite della puntata di “Ritratto d'autore”, di questa settimana è Gabriele Antonioli di Ceneselli. Antonioli è bancario di professione ma è giornalista e scrittore per passione, collabora infatti anche con il nostro settimanale e soprattutto è un appassionato di storia locale. Ha dato un prezioso contributo per riscoprie la figura di un suo illustre concittadino, Giuseppe Mario Germani, attraverso il suo volume intitolta proprio “Giuseppe Mario Germani, una sacrificata per l'amico Giacomo Matteotti”. Ad intervistarlo per noi è Milena Furini. «La storia di Giuseppe Mario Germani – ha detto Antonioli – inizia a Ceneselli nel 1896, lui stesso era amante di questa terra, l'ha sentita sempre sua nonostante abbia dovuto lasciarla, per vicissitudini famigliari, quando era ancora giovane, per trasferirsi a Padova. Ha avuto una esistenza disseminata di difficoltà ed innumerevoli prove che ha superato usando le sole armi del pensiero, della parola e della mitezza, infatti mi piace definirlo un “resistente mite”. Un uomo che ha lottato contro tutto e contro tutti». Il libro edito dalla Minelliana è già stato presentato in Archivio di stato e venerdì scorso proprio in Comune a Ceneselli. A novembre poi sono in programma altre presentazioni, precisamente il 12 novembre alla libreria Minerva di Trieste, città dove Mario Germani è deceduto ed il 14 novembre a Fiesso Umbertiano. 
Nel corso dell'intervista Antonioli ha ripercorso le tappe salienti della vita di Germani: «Orfano di padre dall'età di sei mesi, ha partecipato da volontario alla Grande Guerra dove è stato ferito ed è stato decorato un paio di volte, tornato a Padova ha ripreso gli studi universitari. 
Ed è proprio a Padova che ha conosciuto la persona che gli ha cambiato la vita: Giacomo Matteotti. Germani è attratto dal magnetismo che caratterizza il politico socialista ne condivide gli ideali e si schiera al suo fianco contro il dilagante terrore fascista. Una scelta che trasformerà in una via crucis la sua vita. Germani viene coinvolto nell'attentato a Matteotti e ne affronterà le conseguenze, anche sul piano fisico. Si trasferisce a Trieste città natale della moglie e lì entra in contatto con Rossi e diventa un diffusore della stampa antifascista. Nel 1931 c'è un'altra data che cambia la vita del giovane medico che nel frattempo si è sposato ed è diventato padre. La madre di Matteotti, Elisabetta Garzarolo gli chiede un aiuto, una volta che lei fosse deceduta, per fare espatrirare la vedova ed i figli del deputato assassinato. Lui farà il possibile per esaudire questo desiderio. Però qualcosa andrà storto e Germani verrà arrestato». 
 Insomma è una storia veramente interessante, di amicizia, di lotta, di valori quella di questo cittadino polesano che grazie ad Antonioli , che ha compiuto una ricerca durata tre anni, abbiamo la possibilità di conoscere.
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Il libro di Andrea Nalio e tante notizie a Polesine Coast to Coast




Festa di compleanno a sorpresa per Alberto e intervista ad Andrea Nalio, autore assieme a Milena Furini del libro “Pepenadores, insieme ai cacciatori di rifiuti”.
Questo il contenuto della puntata numero 45 di Polesine Coast to coast, programma dedicato al pubblico giovane di Radio Kolbe. In studio come sempre Thomas il festeggiato Alberto Chiara R. e Chiara R. in regia Davide ed Enrico. Che poi Davide è entrato anche in scena per raccontare la sua esperienza al Lucca Comics, grande manifestazione italiana dedicata al mondo dei fumetti e dei cartoni animati. Chiara Rodella è stata invece a Milano ed ha visitato la sede, solo dall’esterno la sede di Radio Deejay, in via Massena 2. Enrico De Stefani, dopo avere partecipato ad un corso di formazione psico-spirituale  ha proposto un video di un monologo di Antonio Albanese “Storia di un uomo affranto” e lo ha condiviso con i nostri radio ascoltatori. «Abbiamo sempre tante cose da fare che evitiamo di fare quelle cose che ci fanno stare bene, per esempio non troviamo il tempo di andare a pescare per stare un po’ con se stessi. Pescare è un ritorno alle cose semplici, quelle che stiamo perdendo». Tornando al libro di Andrea Nalio, è stato scritto dopo un periodo passato a lavorare in Messico, a contatto con i Pepenadores, ovvero i cercatori di rifiuti nelle discarica di rifiuti di Oaxaca. Quaranta famiglie, 160 persone, si addentrano nella montagna di rifiuti indifferenziati ogni giorno per 10 ore, a caccia di cartone, ferro vecchio, plastica e vetro. Tutti materiali da poter raccogliere e separare per poterli così rivendere. Sono “riciclatori informali” come li ha definiti Andrea, ma non ricevo per questo importante lavoro nessun riconoscimento da parte dello Stato. Ed è proprio questa realtà che Alberto e Milena descrivono nel loro libro uscito da poche settimane. 


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Laetitia, dalla Francia a Rovigo per fare volontariato


Anche a Rovigo è nata una “banca del tempo”, per scambiare un po’ del proprio tempo e delle proprie competenze con altre persone. Ne parliamo a Radio Volontariato con Laetitia Da Costa, una delle ideatrici del progetto. 
Laetitia è da otto mesi a Rovigo come volontaria del Servizio volontario europeo. Lo Sve consente a ragazzi di tutta Europa di vivere per un periodo in un altro paese, svolgendo attività di volontariato. “L’ho scelto perché volevo viaggiare, rimanendo abbastanza tempo in un altro paese e provando un’esperienza nel sociale”. 
 Dal sud della Francia, Laetitia è arrivata a Rovigo, dove presterà servizio fino a metà novembre in un progetto di Legambiente e Arcisolidarietà, legato principalmente all’accoglienza di persone senza casa, stranieri o richiedenti asilo. 
In questo contesto è nata la “banca del tempo”. Il funzionamento di una banca del tempo è tanto semplice quanto difficile da spiegare: “Non si scambia denaro, ma tempo. Chiunque, contattando gli organizzatori, può dare la propria disponibilità per un’ora ad esempio a fare doposcuola, corsi di pittura, insegnamento della lingua. In cambio avrà dei ‘punti’ che gli consentiranno di chiedere ore di un’altra attività ad un altro dei soci della banca del tempo”. E’ possibile saperne di più andando di persona al laboratorio “La Formichina” in via Giordano Bruno, 15 a Rovigo il lunedì dalle 17 alle 19. Oppure ci si può informare e registrare sul sito http://potluck.arcisolidarietarovigo.it. L’intervista a Laetitia è in onda nella prima metà di novembre.

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