mercoledì 24 settembre 2014

Filippo Frati da solo alla guida della Rugby Rovigo Delta


Debutto radiofonico per il nuovo allenatore della Femi Cz Rugby Rovigo Delta, Filippo Frati. Arrivato ai nostri microfoni proprio nel giorno in cui si è ufficializzato il passaggio di Andrea De Rossi che con lui era stato l’allenatore dei “rossoblù” nella scorsa stagione, alla franchigia delle Zebre, in qualità di Team Manager. Con entusiasmo e pacatezza, Filippo ha risposto alle domande di Andrea Nalio, conduttore della rubrica. Si è cominciato parlando proprio della partenza di De Rossi da Rovigo. «Andrea ha colto una opportunità importante - ha detto Frati - magari farà un passo indietro a livello di lavoro, in quanto accettando questo incarico non potrà fare l’allenatore (perché avrà il compito di Team Manager) ma si tratta sempre di una formazione che gioca la Celtic League. Quindi si tratta di una buona occasione anche in un’ottica futura magari con la nazionale italiana. 
Quindi ha avuto questa notizia Andrea ha fatto fatica ad accettarla, ha passato giorni difficili, combattuti, perché è stato bene qui a Rovigo, si è fatto degli amici durante questo anno e mezzo, ha trovato un club presente, professionale a cui non eravamo abituati negli anni precedenti ed era sicuramente nel momento più alto della sua carriera di allenatore». Quindi a Filippo spetterà il compito di unico allenatore della Femi Cz: «Come sarà per Andrea, anceh per me è una opportunità anche perchè divento primo allenatore di una realtà importante come Rovigo e quindi è una sfida che accetto con tanto entusiasmo ma anche con la consapevolezza della responsabilità che comporta, però so che alle spalle ho una società che non mi farà sentire solo e uno staff di cui posso fidarmi. Sarà qualcosa di affascinante fatta sul posto migliore in cui uno può svolgere questo lavoro in Italia». 
Si è parlato poi del mercato e del nuovo campionato: «Molte formazioni si sono rinforzate, specialmente quelle che non sono riuscite ad arrivare nelle prime quattro lo scorso campionato. Quindi ci saranno almeno otto squadre pronte a giocarsi le prime quattro posizioni in campionato». Le quattro formazioni che si giocheranno la vittoria finale, guardando sulla carta, secondo Frati sono Rovigo, Mogliano, Petrarca e Calvisano.

Ascolta la puntata




martedì 23 settembre 2014

L'opinione di Alberto Gambato sulla 71ª Mostra del cinema di Venezia




Si è tornati a parlare di della 71ª mostra del cinema di Venezia, durante la rubrica Per un pugno di film, condotta da Denis Maragno e Simone Muraro, e questa volta è venuto a trovarci come già aveva fatto negli anni scorsi, il regista rodigino Alberto Gambato. Si è partiti proprio dal film vincitore "Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza" di Roy Andersson. «E' un cineasta che ha prodotto solo quattro film in sessant'anni - ha detto Alberto Gambato - ed anche per produrre quest'ultimo ha impiegato dieci anni. E' il peggiore tra quelli che ha fatto, per questo, il premio più che al film mi sembra sia stato assegnato alla carriera dell'autore. E' un film che ha una comicità particolare, tutto il contrario di quello che intendiamo noi italiani per comicità. E poi c'è una musica ridicola ed una monotonia da parte degli attori che anch'io mi sono stancato di guardarlo dopo la prima mezz'ora. Credo che in Italia non avrà un grande apprezzamento da parte del pubblico. Quindi alla fine devo dire che alcuni film eccellenti siano stati completamente ignorati dalla giuria. Dobbiamo dire che se tu fai un'ottima selezione dei 20 film che vanno in concorso per conquistare il Leone d'oro però componi male la Giuria che dovrà giudicarli è come se tu buttassi al vento tutto il lavoro di selezione che hai svolto durante un anno. La Giuria di quest'anno secondo me è stata una delle peggio assemblate degli ultimi anni». Alberto Gambato tornerà a trovarci anche il prossimo fine settimana per parlare ancora della mostra del cinema di Venezia e anche di un interessante progetto che sta portando avanti.

Ascolta la puntata





La 18ª edizione del torneo Petternella


E' ripreso l'appuntamento con Linea di meta, rubrica dedicata al rugby e condotta da Andrea Nalio. Nella prima puntata è stata ospite Enrica Quaglio che ci ha presentato il Torneo di Rugby Femminile Mirko Petternella, giunto alla 18ª edizione. Il torneo Petternella è intitolato al compianto giornalista della Rai che seguiva il rugby, ma anche altri sport come l'atletica e che ha dato sempre grande importanza anche al rugby femminile. Un rugby femminile che oggi ha fatto molti rispetto a nemmeno 20 anni fa: «Quest'anno ho visto che c'è stato molto interesse da parte dei media per la Coppa del Mondo - ha detto Enrica - mentre quando l'ho disputata io nel 1998 era snobbata». L'appuntamento è dunque per domenica prossima 28 settembre allo stadio Battaglini. Si tratta di un torneo di rilevanza internazionale ed infatti vedrà la partecipazione di una squadra di Zagabria. Il Torneo è organizzato dalla Asd Le Rose Rugby Rovigo e vedrà confrontarsi alcune formazioni Under 16 che sono rappresentative regionali selezionate dalla Fir mentre le squadre di Club sono le formazioni della catergoria Seniores che giocheranno nei campi 2 e 3. L'ingresso è gratuito, si inizierà alle ore 9.30 e si proseguirà fino al primo pomeriggio quando verso le 14 è prevista la finale. Seguiranno quindi le premiazioni ed il terzo tempo. Sabato 27 settembre nella Club House delle Stadio Battaglini si terrò una conferenza stampa tecnica a cui parteciperanno anche la coordinatrice del settore femminile del rugby nazionale, Barbara Tonna ed il commissario tecnico della nazionale italiana Andrea Di Giandomenico. 

Ascolta la puntata



lunedì 22 settembre 2014

Blu Soccorso Lusia forma e recluta nuovi volontari



Il corso di primo soccorso di Blu Soccorso, in programma a ottobre, è lo spunto per una conversazione sul volontariato in questo ambito e su come la “cultura del soccorso” può migliorare la qualità della vita di tutti. Ospiti della seconda puntata di settembre sono Francesco Vallese, presidente dell’associazione, e Valentina Tienghi, volontaria impegnata a più livelli. 
Nata nel 2003, Blu Soccorso è un’associazione di volontariato puro, che offre servizi di trasporto per persone non autosufficienti, presidio a manifestazioni e interventi in convenzione con il 118. Tutto grazie all’impegno dei volontari. “Ci tengo a sottolinearlo – esordisce il presidente – Si tratta di un impegno totalmente gratuito, svolto mettendo a disposizione passione e tempo”. Cosa spinge i volontari? “Nel mio caso la passione, la sensazione di essere utili e anche, inizialmente, la paura di tutto ciò che era medico e sanitario, che ho voluto sfidare e vincere”. 
 La formazione è indispensabile per poter operare con mezzi e strumenti sanitari. “I volontari devono essere preparati a intervenire e comunicare efficacemente con il 118. I corsi di formazione richiedono studio e un test finale”. Si apprendono, insomma, competenze utili in generale e in molti contesti di vita. “Nella mia esperienza in associazione – dice Valentina – ho appreso soprattutto la cultura del soccorso”. Cultura del soccorso significa consapevolezza delle conoscenze di base, che spesso fanno la differenza tra salvare una vita o meno in un contesto di emergenza, ma anche in molte situazioni di vita quotidiana. Il corso di primo soccorso si terrà quest’autunno nella sede di Blu Soccorso a Lusia. Per maggiori informazioni, è possibile chiamare il numero 340/8761800 o scrivere una e-mail a info@blusoccorsolusia.it.

mercoledì 17 settembre 2014

I 55 anni di missione in Africa di Padre Puttinato



Nella puntata di Cercatori di Bellezza, condotta da Salvatore Filella e Nazzareno Pellegrini, è tornato a trovarci anche Giorgio Del Panta. Assieme hanno parlato di un missionario polesano che è attivo da 55 anni svolge servizio in Africa: si tratta di padre Giuseppe Puttinato, comboniano che svolge il proprio servizio a Khartoum nel Sudan. «Si tratta di una grande persona che senza alcune ricerca di notorietà è riuscito a creare per gli africani delle cose meravigliose – ha detto Salvatore – io ho avuto modo di conoscerlo a Rovigo nel 2005 quando era rientrato per un periodo di vacanza ed ho chiesto se potevo dargli una mano, essendo insegnante di inglese, così sono partito ed ho potuto constatare la grande opera che questo missionario porta avanti». Nazzareno ha letto una lettera che ha spediato Padre Giuseppe Puttinato nella quale descrive come la sua vocazione al sacerdozio sia scaturita già in tenera età e lo racconta con una semplicità e dolcezza uniche. Salvatore Filella ha raccontato quindi la sua esperienza in Sudan. Dal Panta ha letto alcune righe tratte dal libro di Alberto Degan, tratte da un capitolo intitolato “Salvare l'Africa con l'Africa”, che era proprio quello che si prefiggeva Comboni: «L'idea è una idea bellissima e spirituale ma purtroppo gli interessi degli uomini, oggi come allora, anche se non c'è più la schiavitù, come ai tempi di Padre Comboni, impediscono che questo si realizzi».


Alla 71ª mostra del cinema di Venezia


E' stata ospite la scorsa settimana, della rubrica “Per un pugno di film”, condotta da Simone Muraro e Denis Maragno, Daniela Muraca, che ha seguito per il nostro settimanale, la 71ª edizione della Mostra di arte cinematografica di Venezia. «La mia permanenza si è limitata a tre soli giorni, ma sono stati molto speciali e sufficienti per fare delle considerazioni. La mia impressione è che la 71ª mostra del cinema si è dimostrata in tutta la sua giovinezza – ha detto la Muraca – ho notato che l'atmosfera della crisi economica, prurtroppo si fa sentire e l'ho colto anche dagli umori del pubblico per esempio quando ero davanti al red carpet ho avuto modo di parlare con un gruppo di ragazze che lavorano come commesse in alcuni negozi a Venezia, dicevano che ci sono stati dei tagli nelle collaborazioni. Secondo me poi diminiuse anche il divismo e ci si immerge maggiormente in una atmosfera di lavoro, questo lo si è visto anche tra le rappresentanti delle case di moda che erano tutte in divisa nera, ma non era una eleganza ostententata e lasciavano prevalere la concretezza. Pere quanto riguarda i film a prevalere sono stati senz'altro i film di approfondimento, che scendono alle radici dell'essere umano, in tutti i film che ho visto, in quelli italiani e in quelli stranieri. Tra i film che ho visto Anime nere di Francesco Munzi che fotografa la situazione delirante della 'ndrangheta, il film è girato sull'Aspromonte, con gli attori che recitano in dialetto calabrese e poi sottotitolato in Italiano ed in Inglese. Un film che possiamo avvicinare a La Trattativa di Sabrina Guzzanti che parla del rapporto tra Stato e Mafia e anche in questo caso c'è un approfondimento di non poco conto. 
E' emerso anche un bisogno di spiritualità che è emerso anche negli altri due film italiani in concorso in particolare ne La vita oscena di Renato De Maria che non capisci bene se è onirico o realista ma che punta dritto alle radici del dolore. Anche il film vincitore Un piccione seduto su un ramoriflette sull'esistenza è un film molto profondo.
Una bella novità del Festival come ha sottolineato Daniela è il “Venice Film Market” che si organizza al terzo piano dell'Hotel Excelsior ed è una occasione di incontro tra produttori ed acquirenti anche stranieri si incontrano, perchè il cinema è anche mercato in fondo.
L'Italia ha conquistato il premio di migliore attrice con Alba Rohrwacher per “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo. Film che ha ricevuto anche la coppa volpi per la migliore interpretazione maschile da parte dell'attore americano Adam Driver.



Preti dalla fine del Mondo


Questa settimana nella rubrica Librando, Dante Cerati ci porta a conoscere Silviana Pramat, sociologa e giornalista argentina che lavora al quotidiano di Buenos Aires “La Naciòn” che è stata anche tra gli ospiti dell’ultimo Meeting di Rimini e che ha scritto di “Preti dalla fine del mondo, viaggio tra i cura villeros di Bergoglio”, per la casa editrice Emi. La prefazione del libro tra l’altro è curata da don Luigi Ciotti di “Libera”. «E’ un libro che ci porta a scoprire il retroterra dove operava anche il nostro Papa Francesco. Il gruppo dei preti Villeros è nato formalmente nel 1969, quando l’arcivescovo di allora approvò un gruppo di sacerdoti che avevano il compito di assistere gli abitanti delle baraccopoli di Bienos Aires. Sacerdoti che da allora sono sempre rimasti uniti nonostante le difficoltà che hanno dovuto affrontare. Sacerdoti che interpretano il loro servizio, la loro pastorale, attraverso l’aiuto ed il sostegno concreto ai poveri, perché come ha detto anche Papa Fransceco in dierse occasioni, “Dio si esprime attraverso i poveri”, che non sono visti solo come persone da aiutare ma persone da cui imparare. Nonostante il rischio che corrono ogni giorno, rimangono nelle baraccopoli perché coniderano quelle persone come apparteneti alla loro famiglia. «Personalmente – ha detto Silvina – sono rimasta commossa dalla loro umanità, e dalla disponibilità ad accettare gli imprevisti che devono affrontare».

Il santuario come luogo della speranza


Continua la serie di puntate che il Centro Mariano dedicata ai santuari mariani, in virtù del fatto che anche la chiesa delle Serve di Maria Riparatrici, è stata dichiarata ufficialmente Santuario Mariano ed è stata benedetta dal Vescovo Soravito lunedì scorso.
Suor Maria Grazia, suor Cristina, suor Bernarda, Francesco e Silvia ci conducono a scoprire il santuario come luogo della carità: le offerte fatte nei santuari infatti sono servite a creare anche delle opere di carità, che è l’amore espresso in nome di Dio. La carità è prolungamento dell’amore della Vergine Maria verso i suoi figli. Il santuario è anche luogo di impegno ecumenico ed è luogo di attenzione per gli anziani i disabili, gli ammalati. Il santuario è inoltre luogo della speranza, perché il pellegrino che arriva al santuario incontra Gesù che è il volto della speranza. 

Ascolta la puntata 


lunedì 15 settembre 2014

Ritorna Voce Francescana


Ritorna l’appuntamento settimanale con Voce Francescana, in studio la ormai collaudata formazione che vede Franscesca Magon alla conduzione ed assieme a lei Carla Brunello, Paola Belloni e Antonio Tavian.
Durante la puntata potremmo sentire le letture incentrate sui seguenti argomenti: “L’evangelica forma della vita, riflessioni sulla Regola dell’Ordine Francescano Secolare” a cura di Carla, ed ancora “L’infanzia di Gesù”, con Antonio, poi “Santa Chiara d’Assisi, biografia di Fra Gianluigi Pasquale”, letta da Franscesca, e ancora “Beata Mamma Rosa, terziaria Francescana” ed in fine “Tau Notizie” rubrica curata da Antonio.  

mercoledì 10 settembre 2014

La devozione alla Vergine Maria nella pietà Popolare



Il centro Mariano ha ripreso la sua rubrica radiofonica, con una bella notizia,  la chiesa del centro mariano, dedicata alla Beata Vergine Addolorata è stata dichiarata “Santuario diocesano” dallo scorso 22 di agosto. Il 15 settembre il vescovo Mons- Lucio Soravito farà la dichiarazione ufficiale celebrando una Santa Messa nel Santuario. A partire da questa notizia, il tema di quest’anno sarà “la devozione alla Vergine Maria nella pietà popolare”. La prima puntata della serie in onda in questi giorni è dunque dedicata ai santuari italiani. In studio la conduttrice suor Maria Grazia e poi suor Cristina che esegue anche alcuni canti dal vivo, accompagnandosi con la chitarra e poi suor Bernarda, Francesco e Silvia. 







Scrivo dunque sono


“Scrivo dunque sono” è il titolo del libro di Elisabetta Bucciarelli e pubblicato da “Ponte alle grazie” che presentiamo questa settimana a Librando, rubrica curata da Dante Cerati. Un titolo che richiama il celebre aforisma di Cartesio, “penso dunque sono”, ma che in realtà doveva essere “Le tue parole”. «Il linguaggio che noi usiamo una volta capito ci permette di farci comprendere meglio dagli altri. E’ fondamentale dunque capire le parole che stiamo usando. Lo scrittore deve leggere molto per poter attingere da un ampio vocabolario di parole a sua volta, deve sapersi muovere nel labirinto delle parole degli altri. Chi scrive deve riflettere molto». Cerato ha chiesto quando è iniziata la sua passione per la scrittura: «Ho sempre avuto una buona affinità con la scrittura – ha detto Elisabetta – ma la decisione di scrivere per professione l’ho presa quando avevo vent’anni e frequentavo il laboratorio di scrittura del “piccolo teatro”». Sui segreti di una buona scrittura dice: «Le cose più efficaci per creare una simbiosi tra lettore e scrittore sono le cose che abbiamo sperimentato di persona. Spesso scrivendo ci sveliamo a noi stessi. Io, scrivendo credo di essermi resa conto di molte cose che mi riguardano».

martedì 9 settembre 2014

Un magnifico triplete



di Massimiliano Destro
Il 4 settembre ho avuto nuovamente l’occasione di essere ospite di Ponte Radio e la gioia di condividere con l’inseparabile Christian, con Roberto alla regia e con tutti i radioascoltatori di Radio Kolbe le emozioni della mia stagione ciclistica. Spinto dalla curiosità e da una passione per la bici che anno dopo anno diventa sempre più forte, oltre al classico Prestigio, ho voluto cimentarmi anche nel circuito Alè Challenge che riunisce alcune della granfondo più dure dal punto di vista altimetrico e più adatte quindi alle mie caratteristiche di “salitomane”. 
La stagione è cominciata già a febbraio in quel di Laigueglia, nella splendida Liguria, viaggio affrontato con i miei compagni di squadra Nicola, Luca e Fabrizio, con i quali mi sono divertito tantissimo. Poi è stata la volta della Selle Italia a Cervia, della Liotto a Valdagno e della Fizik a Marostica (in una giornata terribile per pioggia e freddo), completando la prima parte della stagione con Dieci Colli a Bologna e Nove Colli a Cesenatico. A giugno è iniziato il primo trittico di gare consecutive: Eddy Mercks in provincia di Verona, Sportful a Feltre con il ritorno al percorso originario e la scalata del bellissimo Manghen per finire con una della prove più attese, la Giordana con il Gavia (cima Coppi di tutto il circuito con i suoi 2650 metri) ed il Mortirolo reso celebre da Marco Pantani, sul quale, a causa di problemi tecnici, ho perso l’occasione di poter fare un ottimo risultato. Una settimana di riposo e nuovo trittico: Maratona delle Dolomiti, Pinarello a Treviso (una delle mie gare migliori grazie alla guida di Roberto, il capitano della Rhodigium Team) e Charly Gaul a Trento con l’ascesa del mitico Bondone dove il corridore lussemburghese scrisse una delle pagine più incredibili del ciclismo. Il 31 di agosto, poi, è arrivato il grande giorno, il giorno dell’Otztaler a Solden in Austria. L’anno passato ci avevo provato senza fortuna, quest’anno sono riuscito a concluderla in 11 ore e 35 minuti e dopo una vera agonia sulle rampe del Timmelsjoch, il Passo Rombo. 
E’ stata un’emozione irripetibile: la gente che ti incita ad ogni passaggio di paese, la bellezza dei luoghi, le mucche sulle strade, la pioggia ed il freddo degli ultimi chilometri e la consegna della maglia di finisher, di cui vado orgoglioso e che ho potuto sfoggiare in occasione dell’ultima gran fondo della stagione il 7 settembre a Piacenza. Oltre che del terzo scudetto consecutivo del Prestigio, ho potuto così fregiarmi del diploma Alè e di quello SuperNobili, concludendo una stagione a dir poco meravigliosa, in cui sono riuscito a togliermi le prime soddisfazioni dopo anni di “gavetta” ed a realizzare un magnifico “triplete”. La mia dedica finale va a tutta Radio Kolbe, in particolare a tutti gli ascoltatori che mi hanno accompagnato in questa avventura, sperando che anche il prossimo anno saranno di nuovo pronti a correre con me.

La memoria popolare di Giacomo Matteotti

 


Di Giacomo Matteotti si parla molto in questo periodo, vista la ricorrenza del 90° anniversario dalla sua uccisione da parte dei fascisti. Però il rischio è quello di soffermarsi troppo sulla sua morte piuttosto che sulla sua vita.
Nell'ambito di Ritratto d'autore, Milena Furini, invece, attraverso una intervista ad Enzo Bellettato, cerca di affrontare l'argomento, parlando di Matteotti sotto l'aspetto della memoria popolare, del canto popolare. Enzo Bellettato infatti, oltre ad avere un trascorso come insegnante e dirigente scolastico ed oltre ad essere conosciuto per la sua attività presso il Gruppo Astrofili Polesano e presso il Planetario, è anche un grande appassionato di storia locale e di teatro.
Due sue opere hanno ispirato altrettanti appuntamenti inseriti nell'ambito del tredicesimo festival di cultura popolare Ande, Cante e Bali, svoltosi a Rovigo lo scorso fine settimana. Il primo incontro, svoltosi nell'ex monastero olivetano di San Bortolo, sabato 6 settembre è proprio una rappresentazone teatrale ispirata da un lavoro di Bellettato dal titolo “Ma l'idea che è in me!” che trae il titolo da una frase profetica che tutti conosciamo pronunciata dallo stesso Matteotti, poco tempo prima di essere ucciso ed è stata rapparesentata da una compagnia fiorentina che si chiama “Altro Teatro”. La seconda opera è andata in scena domenica mattina sempre allìex monastero degli olivetani e che ha avuto come titolo “Giacomo Matteotti nella memoria cantata”. «Il mio interesse per Matteotti – ha affermato Bellettato nasce da ovvi motivi di tipo ideale, per una persona che pure essendo ricca ha abbracciato la causa dei poveri, dei braccianti e contadini e che attraverso una battaglia politica ha cercato di portare avanti. Poi per aspetti personali, per me molto importanti: la mia famiglia infatti ha origine a Fratta Polesine e sia mio padre che mia nonna sono nati nella stessa casa di Matteotti, mia nonna addirittura a pochi mesi di distanza. La figura di Matteotti è sempre stata presente nella mia vita attraverso le testimonianze di mio padre. E' stato un personaggio straordinario, se non fosse stato ucciso lo ricorderemmo sicuramente tra i grandi pensatori del '900. Il lavoro teatrale è nato dalla voglia di rappresentare Matteotti nella varie fasi della sua esistenza, nella vita sociale del paese in cui è cresciuto ed evidenziando il rapporto con la moglie Velia, prendendo spunto anche dalle lettere, ed evidenziando anche il rapporto con chi lo ha combattuto con lealtà come Pio Mazzucchi». Il secondo spettacolo nasce invece da una ricerca di canzoni popolari dedicate a Giacomo Matteotti di cui durante la puntata ne vengono proposte due tra le più famose.

mercoledì 3 settembre 2014

Librando: Intervista a Massimiliano Verga


Questa settimana a Librando, Dante Cerati intervista Massimiliano Verga, autore del libro “Un gettone di libertà” edito da Mondadori. L'autore racconta nel libro la sua esperienza di padre di tre figli, di cui uno Moreno, disabile. Moreno non vede, non parla e non può capire quasi nulla di quello che gli succede intorno. «Moreno non sarà mai un uomo libero, - dice Massimiliano - anche se io fossi il padre migliore del mondo. Perché Moreno non può scegliere. Con Jacopo e Cosimo, posso provare a mettere nelle loro tasche un gettone di libertà. Magari minuscolo e un po' ammaccato. Ma posso sperare di riuscirci. Con Moreno, invece, so che non sarà mai possibile». A due anni dalla pubblicazione di Zigulì, Massimiliano Verga racconta gli ultimi dodici, e decisivi, anni della sua esistenza in una sorta di cronaca-riflessione sulla paternità. 

Ascolta la puntata 

martedì 2 settembre 2014

In canto popolare: la Tredicesima edizione del Festival Ande, Bali e Cante



E' in programma il prossimo fine settimana la tredicesima edizione del Festival di musica popolare “Ande, bali e cante” che quest'anno avrà come tema “In canto popolare”. Milena Furini nella rubrica “Ponte Radio” intervista per noi Francesco Ganassin, musicista dell'atelier Calicanto, direttore dell'Orchestra Popolare delle Dolomiti. «Il festival che è nato nel 2002 – ha detto Milena - è diventato ormai un appuntamento tradizionale per la città di Rovigo. E' un festival di caratura internazionale ed è organizzato dall'associazione culturale Minelliana, in collaborazione con l'Atelier Calicanto del direttore artistico Roberto Tombesi. L'iniziativa è promossa direttamente dalla Regione Veneto, con il patrocinaio della Provicnia e del Comune di Rovigo oltre ad un sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dell'interporto di Rovigo, della Fondazione di Rovigo Cultura, della Banca Popolare di Ravenna e dell'Associazione Inis (Italie Nord-Isère)». Una delle novità di quest'anno è il gemellaggio con la Francia grazie proprio a quest'ultima associazione. Gli appuntamenti pur essendo concentrati in due giorni, sono molto variegati, si comincia alla mattina con gli stage di danza popolare e si prosegue poi con gli aperitivi musicali. Tutti gli appuntamenti avranno luogo nel monastero degli Olivetani per poi continuare nel pomeriggio con i balli di gruppo e l'animazione fatta dagli artisti. In attesa dei concerti serali. Sabato inoltre ci saranno anche il Gran Ballo ed il concerto notturno. Due appuntamenti molto attesi. «Roberto aveva da diversi anni il desiderio di dedicare un festival interamente al canto popolare e l'occasione è arrivata quest'anno proprio in occasione del gemellaggio con i francesi, derivato da una amicizia nata molti anni fa con alcuni francesci che vivono nell'area di Lioni e che sono stati ospiti per molte edizioni del nostro festival ed anche per gli studi che sta conducendo l'associazione Minelliana». 
 Per quanto concerne gli stage di danza, le iscrizioni sono aperte. Sabato 6, dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 16,30 nella palestra della Scuola Media Casalini (viale della Resistenza), il gruppo Belga Cecilia terrà laboratori di danze impari del Centro Europa. Domenica 7, dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 16,30 nella palestra della Scuola Media Casalini (viale della Resistenza), Eduardo Vessella del Giuliano Gabriele Ensemble terrà uno stage di pizzica. Per informazioni e iscrizioni ci si può rivolgere all'Associazione Culturale Minelliana, tel. 042523403 e indirizzo e mail minelliana@libero.it.






lunedì 1 settembre 2014

Start Now: Giovani sul palco con i Gen Verde


Giovani protagonisti con il Gruppo Gen Verde. Il prossimo fine settimana, si terrà nelle parrocchie di Occhiobello e Santa Maria Maddalena lo spettacolo "Start Now" che consisterà in un workshop di due giorni il 4 e 5 settembre e in un grande concerto in programma sabato 6 settembre. Di questa iniziativa abbiamo parlato con due componenti dello staff organizzativo, Alberto Piva e Chiara Cecchi. I ragazzi ed i giovani dai 14 ai 25 anni,  avranno la possibilità di sviluppare i propri talenti, partecipando ai workshop di teatro, danza, canto e percussioni che avranno luogo presso il Centro Parrocchiale di Santa Maria Maddalena.  Dopo questi due giorni si esibiranno al concerto dei Gen Verde che avrà luogo presso la Zona Artigianale di Occhiobello a partire dalle ore 21.00 
I biglietti per assistere al concerto costano 10 euro (omaggio per i minori di 14 anni) sono in vendita presso Comunitas & Family in viale Oroboni 29-31, alla Tabaccheria Malavasi Chiara in via Eridania 199 a Santa Maria Maddalena, presso il Waikiki Bar in via Vittorio Emanuele, 37 a Bergantino oppure presso la libreria Paoline in via San Romano 35 a Ferrara.