“L’identità francescana: un servizio al povero oggi”. Si intitolano così gli incontri che avranno luogo a partire dal 21 febbraio al seminario dei Padri Cappuccini di Rovigo. Per presentare e per spiegare le motivazioni di questi incontri sono stati ospiti nella rubrica Ponte Radio, Padre Gianluigi Pasquale, docente di teologia presso la Pontifica Università Lateranense di Roma e Fra Mario Manfrin, direttore della mensa dei frati cappuccini di Rovigo. E proprio dal servizio della mensa è partita la nostra intervista radiofonica: «L’essere frati vuol dire accogliere l’altro come si presenta – ha detto fra Mario – alle 11.30 ogni giorno apriamo la mensa e non stiamo a domandare chi è una persona che si presenta alla porta, se ha i documenti o se è credente o meno. Si apre la porta e si fa entrare. Gli si offre un pasto caldo ogni giorno, anche alla domenica, anche a Natale ed il primo dell’anno. Da quando sono venuto io ad ottobre i poveri che si presentavano erano dai 25 ai 30 al giorno adesso sono arrivati ad un numero che varia tra i 40 e i 45. Questo perché come nelle altre città c’è il problema della crisi». E’ un servizio che si basa sul volontariato di molte persone: «Abbiamo circa una quarantina di volontari che fanno il servizio nella nostra mensa, mentre le cuoche non sono volontarie. Abbiamo poi un servizio di docce al sabato dalle 9 alle 12. Abbiamo un gruppo di volontarie che puliscono la chiesa ed ogni 15 giorni la distribuzione del cibo, nel senso che abbiamo delle persone del comune di Rovigo che vengono a chiederci un sostentamento, verdura, pasta, olio, zucchero. Ecco a loro chiediamo uno Stato di Famiglia perché vogliamo sapere a chi diamo la spesa». La mensa va avanti perché ogni giorno arrivano risorse: «abbiamo persone che ci portano tutto, dal cibo alle scarpe, poi abbiamo un frate che è da 45 anni a Rovigo e che è molto conosciuto, padre Arcangelo che ha una vocazione speciale, perché passa di casa in casa a raccogliere ciò che viene offerto». Padre Gianluigi ha scritto un libro sulla realtà delle mense che si intitola “Spezzare il pane con Francesco”: «Un titolo che prende spunto da una frase del Vangelo dove Gesù dice ai suoi discepoli: “date voi stessi da mangiare”. Come diceva Fra Mario San Francesco in primis hanno seguito questa tradizione di condividere il cibo di cui noi siamo latori, perché lo riceviamo anche noi. Attorno ai monasteri una volta c’erano tre tradizioni: quella della preghiera, quella della cultura, ogni monastero era una fucina di cultura, e la terza era appunto quella di spezzare il pane con i poveri. Francesco aveva capito che negli occhi dei poveri brilla la luce meravigliosa di Gesù». Gli incontri sono stati pensati proprio perché come dice Padre Gianluigi: «l’arte dello spezzare il pane viene trasmessa per osmosi dai frati ai volontari noi non potremmo fare nulla senza i volontari però i volontari devono essere formati continuamente. Sono conferenze aperte ai volontari ma anche a coloro che possono essere interessati perché abbiamo l’intento di rispondere a tanti interrogativi che albergano nel cuore dell’uomo». Le date degli incontri che saranno a cadenza mensile e ad ingresso libero sono: venerdì 21 febbraio alle ore 21.00 presso il convento dei Frati Cappuccini, il secondo si terrà venerdì 21 marzo, il terzo martedì 29 aprile, venerdì 23 maggio e domenica 8 giugno alle ore 18 con anche una messa conclusiva.
martedì 18 febbraio 2014
Artinstrada a Polesine coast to coast
C’è un gruppo polesano che è nato per stare insieme e per... difendere l’allegria. Sono i ragazzi di Artinstrada, associazione di volontariato di Adria di cui tre rappresenti sono ospiti questa settimana a Polesine Coast to Coast. In studio sono venuti a trovarci Federico Paralovo, Nicole Franzoso e Filippo Trombini. «Il nostro obiettivo più sentito è quello del circo sociale - ha detto Federico Paralovo - ovvero utilizzare le arti circensi, come l’equilibrismo, la giocoleria nei contesti svantaggiati». I ragazzi nel corso della puntata, condotta per questa volta solo da Thomas Paparella, hanno raccontato la loro espe- rienza in Emilia dopo il terremoto: «Tramite la Croce Verde di Adria e l’Anpas nazionale - ha spiegato Filippo - è nata l’iniziativa di fare anima- zione in quattro campi di accoglienza, ogni mercoledì e così abbiamo cercato di portare un po’ di gioia, specialmente ai bambini di questa terra messa a dura prova. Per noi è stata una bellissima esperienza». Come lo è stata sicuramente l’altra esperienza forte vissuta dal gruppo, in Africa, precisamente in Rwanda. Al social day 2013, sul palco del Teatro Sociale di Rovigo si sono esibiti assieme ai ragazzi dell’Associazione Tappeto di Iqbal di Scampia uno dei quartieri più difficili di Napoli.
Ascolta la puntata
Famiglie sempre più sole in Polesine
Nella puntata di Arab Rovigo in
onda in questi giorni è ospite l’assessore ai Servizi Sociali e alla famiglia
della Provincia di Rovigo Marinella Mantovani, che è stata intervistata da
Dounia con il supporto di Federico Amal, al suo esordio come conduttore
radiofonico. La prima domanda rivolta all’assessore è stata la richiesta di
illustrare la situazione della famiglia nel territorio polesano:«Quando sono
diventata assessore ai servirsi sociali ho voluto aggiungere anche specifica di
assessore alla famiglia, perché la famiglia è l’istituzione fondamentale
attorno al quale ruota tutta la società – ha detto Marinella Mantovani – è il
pilastro della nostra società In questo momento la famiglia è in grosse
difficoltà perché si trova a rispondere a domande che derivano dalla situazione
di crisi e deve fare in conti con una carenza di risorse e non riesce ad essere
alimentata dalla società». Federico Amal ha chiesto all’assessore cosa pensa
del Quoziente di Parma e se è attuabile anche in Polesine: «si tratta di uno
strumento applicato in quella città e che molti hanno voluto attuare, anche noi
a Rovigo abbiamo avuto ospite il Comune di Parma perché venisse a spiegare cosa
hanno fatto. In pratica loro oltre all’Isee hanno applicato una serie di
adattamenti che tengono conto di una situazione economica, dei bambini, del
numero di persone anziane all’interno della famiglia, elementi che permettono
di fotografare esattamente la situazione della famiglia in modo da attuare poi
le tariffe a seconda della situazione reale. E’ una esperienza importante che
tutti i comuni specie in un momento di crisi come questo, dovrebbero adottare».
Hanno poi parlato delle risorse che servirebbero per le famiglie: «la famiglia
ha una risorsa interna che le permette di autoalimentarsi, molte volte però le
famiglie si chiudono e perdono l’occasione delle risorse come la solidarietà
tra famiglie, adesso si sta ritrovando la solidarietà di vicinato, la
solidarietà tra famiglie. Ho visto che ci sono anche iniziative nate proprio
per favorire la solidarietà di strada. Nei momenti di crisi tutti riscoprono il
sociale, il mondo del volontariato che in questo momento sta diventato qualcosa
di essenziale». Secondo la Mantovani è mancata una programmazione famigliare
per tantissimi anni: «solo nel 2011 si è pensato di attuare un piano nazionale
per la famiglia ma c’è un problema che non è da poco ovvero che è stata una
legge non finanziata. Quindi abbiamo tante belle parole ma le risorse
economiche non ci sono». La Provincia di Rovigo è caratterizzata da una forte
denatalità ed un tasso elevato di vecchiaia: «che ci tiene nella media
nazionale sono le nascite dei figli di cittadini di origine straniera. Un’altra
caratteristica della famiglia
nella provincia di Rovigo è che abbiamo tante famiglie sole, il 28% delle
famiglie in provincia è caratterizzato da un solo componente e di questo 28%,
il 45% è una persona anziana con oltre 65 anni. Siamo anche la provincia che a
livello Veneto ha il più alto tasso di separazioni».
Venus in fur a difesa degli animali
I diritti degli animali al centro della seconda puntata di febbraio di Radio Volontariato. Ai microfoni di Francesco Casoni del Csv di Rovigo, si sono presentati Simona e Fabio dell’associazione “Venus in four” di Rovigo. «La nostra associazione è nata nel 2004 – ha detto Simona – fondata da me assieme a due amiche per portare nella provincia di Rovigo qualcosa in più rispetto ai soliti banchetti di adozione degli animali che c’erano inizialmente quando mi sono trasferita da Milano. Ho cercato degli spunti diversi anche tramite la collaborazione con altre associazioni. Purtroppo ci siamo fossilizzati anche noi sulle adozioni di cani e gatti, raccolti in un numero spropositato però nel 2009 abbiamo fatto un salto di qualità occupandoci prevalentemente all’educazione del pubblico a quello che secondo noi è il futuro ovvero l’educazione “e lo stile di vita “vegan”».
Casoni ha chiesto cosa si intende per diritti di animali: «gli animali nella nostra società sono il fondamento di tutto ossia vengono sfruttati in qualsiasi campo si possa pensare: nell’alimentazione, nella produzione dell’abbigliamento, per la produzione di pelli e lana, nel divertimento con circhi, zoo, parchi acquatici, safari ecc. Vengono utilizzati nella sperimentazione sia di farmaci che nei prodotti per la casa e nei prodotti per la bellezza. Se domani dovessimo togliere gli animali dalla nostra vita, la nostra società imploderebbe, perché è fondata sul loro sfruttamento». Come ha specificato Fabio:«il rapporto dell’uomo non è simbiotico come avviene tra le altre specie di animali. Da millenni l’uomo si pone in dominazione e sfruttamento». Una forma di sfruttamento degli animali a fini della ricerca scientifica non è più necessaria perché abbiamo raggiunto uno sviluppo, un livello di conoscenza che ci permette di superare il passaggio ormai obsoleto di quella che viene detta sperimentazione animale, ma che in realtà è la vivisezione. Si tratta di un passaggio solo legale e non più necessario a livello scientifico. Questa tecnica era valida nel 1900 quando gli scienziati dell’epoca non conoscevano le differenze tra organismo umano e animale hanno utilizzato queste tecniche che allora potevano dare risultati. Noi oggi siamo frenati nella ricerca proprio dall’utilizzo degli animali». «Sono anni che cerchiamo un incontro pubblico con chi è a favore della sperimentazione animale – ha aggiunto Simona – ma regolarmente non si presentano». L’associazione organizza manifestazioni di protesta quando in città arrivano i circhi che utilizzano animali: «ma oltre a questo stiamo lavorando molto sulla educazione delle persone - afferma Simona – con l’organizzazione di conferenze per coinvolgere sempre più persone nelle nostre attività, e fare maturare in loro una consapevolezza. A livello di volontariato c’è sempre bisogno di tutto, dalle persone che raccolgono fondi a persone che si occupano dei comunicati stampa o del blog». Per seguire l’associazione si può visitare il sito web: www.venusinfur.org
Conoscere e curare l’autismo
Capire i “Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) nell’età evolutiva” è quello che si propone il corso di formazione teorico pratica promosso dall’Associazione Gea Mater onlus di Rovigo, in collaborazione con l’associazione Psicologo di Strada di Padova, la Cooperativa Venetica di Padova, e la Cifirl Scarl. Tale corso è rivolto agli operatori delle diverse aree psico-educative e a quanti intendano occuparsi delle persone con ASD in un’ottica inclusiva e multiprofessionale. Per presentarlo agli ascoltatori di Radio Kolbe, sono intervenute Lorenza Baccaro presidente di Gea Mater Onlus e Mireya Moyano psicologa e coordinatrice del corso.
«I disturbi dello spettro autistico – ha spiegato Mireya Moyano - riguardano disfunzioni del sistema nervoso centrale che determinano conseguenti disabilità a volte molto complesse che colpiscono pervasivamente la comunicazione, la socializzazione, l’autonomia e il comportamento, dei bambini. L’obiettivo è di dare una formazione teorico-pratica sulle caratteristiche dello spettro autistico, sui diversi approcci d’intervento e sugli strumenti per metterli in atto in modo ef- ficace e concreto nel territorio rodigino.
Il corso è rivolto agli operatori delle diverse aree psico-educative e a quanti intendano occuparsi delle persone con ASD in un’ottica inclusiva e multiprofessionale. Ha una durata complessiva di 60 ore d’aula più 30 ore di stage nelle realtà associative del territorio, che verranno così coinvolte in prima persona nella formazione accreditata. Il primo modulo del corso prenderà il via il 7 marzo.
Per la sua valenza scientifica, il corso ha ottenuto il Patrocinio dell’Ulss 18 di Rovigo. È stato accreditato dall’Ordine
Assistenti Sociali del Veneto ed è in fase di accreditamento per la formazione continua in medicina (ECM). Gli incontri inizieranno a marzo nella sede del Cifir. Alla fine del Corso verranno resi pubblici i risultati della
formazione con un Convegno pubblico e creato un data base di operatori professionisti adeguatamente preparati per intervenire a supporto delle famiglie».
Come ha spiegato Lorenza Baccaro: «le associazioni coinvolte dal mese di febbraio inizieranno gli incontri con i genitori, il primo dei quali si terrà sabato 15 febbraio in viale Tre Martiri a Rovigo, presso la sede del CSV». Il ruolo della famiglia è determinante nella cura dell’autismo, spiega ancora Mireya: «un professionista può fare molto ma se non c’è la famiglia che collabora il bambino fa più fatica, l’ideale sarebbe creare una rete con tutte le persone che collaborano». Ci si può iscrivere ai corsi entro febbraio mandando una mail all’indirizzo: info@geamater.it. C’è anche un sito web dell’associazione GeaMatar: www.gea- mater.it. Per coloro che volessero farsi una idea più precisa dell’autismo posso- no guardare due filmati sul sito Vimeo, uno dei quali si intitola “Autismo, Dove siamo?” e l’altro si intitola “Autismi, vivere quotidiano”, sul canale della casa produttrice Glauk.
mercoledì 12 febbraio 2014
Maria e Gigliola ricordano l'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia
In occasione del Giorno del Ricordo, anche quest’anno la nostra radio ha accolto Lorenzo Maggi,
Delegato Provinciale della Associazione Nazionale Venezia Giulia e due esuli, Maria Schittarellich dal-
mata, nata a Zara e Gigliola Ghersini, istriana nata a Parenzo. «La legge del 30 marzo 2004 ha lo scopo di
conservare e rinnovare la memoria degli esuli italiani uccisi nelle foibe e l’esodo degli istriani, fiumani
e dalmati - ha detto Maggi - e anche per studiare e discutere su quegli eventi. Per molti anni questa vi-
cenda è stata dimenticata, ma ormai da dieci anni c’è questo ricordo di una parte importante della nostra
storia. Siamo convinti che sia un atto doveroso non soltanto per le persone che hanno vissuto questo
dramma ma anche per tenere presente una parte della storia della nostra nazione e della sua identità. Anche le scuole stanno prendendo sempre più coscienza di tutto ciò. Solo dieci anni fa era impensabile fare uno spettacolo teatrale come il musical che Cristicchi sta portando in giro in questi giorni dal intitolo “Magazzino 18” e che prende spunto dagli oggetti che gli esuli hanno portato con loro fuggendo ma che sono stati costretti ad abbandonare nel magazzino del porto di Trieste dove ancora giacciono, perché non avevano una
casa dove metterli. Ricordo che molti esuli hanno vissuto per diversi anni in
fatiscenti campi profughi. «Sono arrivata nel padovano quando ero ancora bambina - racconta Gigliola - avevo poco più di cinque anni e ho dei ricordi relativi. La mia è stata anche una storia fortunata perché nella mia famiglia
non ci sono stati infoibati, non ci sono stati morti. Per un periodo breve mio
papà è stato portato in bosco e mia mamma non sapeva nulla però ha avuto la fortuna di rientrare
in famiglia. Noi eravamo già nate. Le mie quindi sono emozioni trasmesse da mio padre e da mia
madre. Siamo scappati da
Parenzo e siamo giunti a
Conselve. I miei genitori
hanno lasciato là in Istria i
loro genitori e non li hanno
mai più rivisti. A Conselve siamo stati accolti molto
bene, il comune ci diede
un piccolo appartamento.
Il farmacista ha ospitato
i nostri mobili a casa sua.
Ed è stato molto sensibile». Maria è arrivata in Italia quando aveva 15 anni:
«mi ricordo tutto perchè
abbiamo passato dei momenti tristi. Mio papà era
volontario nei Vigili del
fuoco. I partigiani di Tito
lo hanno catturato. Io al
mattino andavo a vedere
dove lo avevano portato.
Però siccome mio papà
era anche un bravo portiere di calcio, era molto
conosciuto e stimato. Per
questo è stato liberato.
Quando nel ‘45 è finita la
guerra, noi dalmati dovevamo decidere se diventare iugoslavi o venire via
da quelle terre.
Noi eravamo italiani
già allora non lo siamo
diventati quando siamo venuti qua».
mercoledì 5 febbraio 2014
Enrica Quaglio a Linea di meta
Ospite della puntata di questa
settimana di Linea di Meta è Enrica Quaglio, ex giocatrice delle Rose Rugby
Rovigo, la squadra di rugby femminile del Polesine. Enrica assieme ad Andrea
Nalio ha commentato il successo della nazionale italiana femminile, che ha
battuato il Galles per 12 a 11, una vittoria arrivata dopo che le italiane
erano state in svantaggio per 8-0 ed anche della bella prestazione della
squadra maschile, che ha perso contro il Galles ma ha giocato molto bene.
martedì 4 febbraio 2014
L'offerta formativa professionale di Enaip Veneto
A Ponte Radio sono ospiti questa
settimana Cinzia Girotto direttore dei rapporti istituzionali dell'Enaip (Ente
Nazionale Acli Istruzione Professionale) Veneto e Giovanni Amidei Responsabile
dell'Enaip Veneto per Porto Viro e Rovigo. Con loro abbiamo parlato della
offerta formativa professionale in Polesine. «L'Enaip è una organizzazione che
ha ben 20 centri in tutta la Regione – ha detto Giovanni Amidei - in Polesine
ci sono due centri, quello di Porto Viro e quello di Rovigo.
Noi, in servizio civile nazionale grazie al bando speciale
A seguito del terremoto che ha colpito l'Emila nel 2012 è uscito un bando speciale di Servizio Civile Nazionale che ha assegnato alcuni posti anche nella nostra provincia, in particiolare per i Comuni dell'alto Polesine.
Tre dei volontari, volontari che hanno partecipato a questo bando sono ospiti nella puntata di Radio
Volontariato in onda nella prima metà di febbraio.
sabato 1 febbraio 2014
Christian e Max:50 anni di Nomadi!
La premiata ditta Christian e Max
torna a Ponte Radio, questa settimana per dedicare una puntata allo storico
gruppo musicale dei Nomadi che quest’anno celebrano il loro 50° anno di
attività.
Qualcuno si chiederà: cosa c’entrano i Nomadi con il
Polesine? C’entrano eccome! Perché come ci hanno spiegato Christian e Max
durante la puntata, perché proprio in un bar a Trecenta si incontrarono due
amici, un certo Augusto Da Olio ed un certo Beppe Carletti.
Linea di meta: una vittoria storica
E’ tornato a trovarci a Linea di
Meta, Roberto Roversi, giornalista del Gazzettino di Rovigo. Assieme ad Andrea
hanno raccontato e commentato la bella vittoria arrivata sabato scorso contro
il Petrarca Padova per ben 39 a 0. Una prestazione che ha superato ogni
aspettativa: «È stata una bellissima giornata per il rugby rodigino, - ha detto
Roversi - a partire dal bellissimo scenario di pubblico presente al Battaglini.
E’ mancato il Petrarca.
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