martedì 3 dicembre 2013

Linea di meta con Roberto Roversi



Secondo appuntamento con Linea di meta, la nuova rubrica dedicata al rugby in onda su Radio Kolbe, condotta da Andrea Nalio. Ospite in studio è stato Roberto Roversi, giornalista sportivo ed assieme hanno commentato le prestazioni delle squadre polesane nell’ultimo weekend. Un weekend positivo in quanto tutte le polesane, ad eccezione del Lendinara hanno vinto. Ha vinto il Rovigo a Reggio Emilia (26 a 13) ed hanno vinto pure il Badia Polesine, Villadose e Frassinelle. 

«Il Rovigo a Reggio non ha entusiasmato – ha detto Nalio – ma ha comunque portato a casa un buon risultato e si è confermata la squadra da battere». «Come si dice in questi casi, - ha detto Roversi - il Rovigo ha vinto ma non ha pienamente convinto. Evidentemente le scelte fatte dai due tecnici, ricordiamo che la squadra era molto rinnovata rispetto all’ultimo turno casalingo contro la Lazio, non hanno dato quelle prestazioni che si aspettavano. La squadra ha un po’ zoppicato, balbettato. Poi è giusto riconoscere anche il merito del Reggio che ha cercato di difendersi anche se non sempre in modo ammissibile dal regolamento, ma alla fine i cinque punti che la squadra si aspettava. Alla fine penso sia importante badare al sodo e quindi al risultato». Un altro argomento di discussione della puntata è stata la mancanza di continuità del campionato di eccellenza:«E’ un problema che non è nuovo perché è da parecchi anni ormai che il campionato ha questo andamento, c’è un avvio iniziale, poi c’è una sosta per i test di novembre, poi la sosta per le coppe europee e poi c’è lo sprint finale da metà marzo in avanti con tutte le partite di seguito quindi le squadre ormai conoscono l’evolversi del campionato ma e credo si siano adeguate di conseguenza. Queste soste possono avere due facce, una positiva ed una positiva, chi è in forma vorrebbe giocare con continuità ed è una cosa giusta, dall’altra parte c’è chi ha degli infortuni da recuperare, chi ha bisogno di più tempo per mettere a posto i meccanismi della squadra. Per cui diciamo che le squadre devono imparare a fare tesoro di queste soste anche se non sono il massimo dal punto di vista della continuità. Il danno maggiore è il calo di interesse che il pubblico può avere nei confronti del campionato perché da novembre a gennaio si giocano solo tre quattro partite e questo è sicuramente un danno».

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