Nella prossima puntata di Ponte Radio, avremo modo di capire cos’è il cohousing, intervistando Annalisa Roveroni, presidente della Cooperativa Civic. Il termine cohousing è utilizzato per definire degli insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi (coperti e scoperti) destinati all'uso comune e alla condivisione tra i “cohousers”. Tra i servizi collettivi vi possono essere ampie cucine, lavanderie, spazi per gli ospiti, laboratori per il fai da te, spazi gioco per i bambini, palestra, piscina, internet cafè, biblioteca e altro.
«Si tratta di superare il modello abitativo della famiglia ristretta – ha detto Annalisa - totalmente indipendente che separa e crea isolamento e solitudine, per scegliere una nuova etica dell’abitare - che unisce privacy e cooperazione - in quanto creatrice di una migliore qualità della vita e un maggiore benessere sociale, economico e ambientale per i singoli, donne e uomini, bambini e anziani e per la colletività.
Si tratta anche di andare a recuperare i legami affettivi e solidali che univano i membri e le generazioni delle tradizionali famiglie allargate del nostro recente passato e che si sono persi in nome di una modernità consumista e individualista, dove spesso affidiamo i nostri bambini e vecchi ad estranei in strutture dedicate a pagamento lontane dalle famiglie e dove si è perso il contatto con la terra e con l'attività agricola da cui deriva il cibo che mangiamo». Questa forma di coabitazione è nata in Danimarca a metà degli anni ’60 si è poi allargata negli altri stati del Nord Europa ed è approdata negli Stati Uniti negli anni ’80. Annalisa, laureata in Scienze Politiche, madre di due bambine, dopo un breve periodo di lavoro come esperta del Consiglio d'Europa a Sisak, in Croazia, ha deciso di "cambiare vita" andando a vivere nell'Appennino parmense, a Borgo Val di Taro, per seguire lì con la famiglia la coltivazione orticola e vivaistica biologica. E’ anche presidente della Associazione Istituto per lo sviluppo olistico. Ad Ostia Parmense, ha già realizzato con molto successo un progetto analogo, la casa laboratorio “Gira-Sole”, trasformando una vecchia abitazione dell’800 in una “active house”, ovvero una abitazione che era in classe energetica G in classe energetica B, con un attivo energetico, grazie alle energie rinnovabili autoprodotte. Adesso Annalisa si sta dedicando anima e corpo a questo nuovo progetto, quello del Cohousing Civic appunto, che sta sorgendo nella frazione di Boara Polesine, a pochi metri dalla scuola elementare. Il progetto comprende 19 villette a schiera frutto di una conversione urbanistica per cui non è stato sottratto terreno all’agricoltura o al verde ma è stato sfruttato del terreno esistente. Il progetto prevede anche delle iniziative comunitarie e cooperative per adulti, famiglie e bambini. Per maggiori informazioni si può visitare il sito internet predisposto appositamente, all’indirizzo: http://cooperativacivic.org.
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